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Il prestito con cessione del quinto per dipendenti pubblici, statali, privati e pensionati richiede solo dei semplici requisiti da rispettare:
- Contratto di lavoro a tempo indeterminato con alcuni mesi di anzianità
- Residenza in Italia
- Età compresa tra i 18 e gli 85 anni
- Assicurabilità dell’azienda per cui lavori
- Per i pensionati: la pensione deve essere superiore a circa 502 € al netto della quota cedibile.
I lavoratori autonomi non possono richiedere ed accedere a questa forma di finanziamento.
Il contratto di cessione del quinto prevede due polizze assicurative obbligatorie, una a copertura del rischio vita, una per il rischio impiego.
Per definire il perimetro di queste garanzie vediamo subito alcuni elementi e loro definizioni:
- premio assicurativo – la somma di denaro dovuta alla compagnia assicurativa in cambio delle garanzie richieste. Corrisponde al costo da pagare all’assicurazione per rendere valide le coperture assicurative;
- sinistro – è l’evento che fa attivare le coperture assicurative; nel caso di questa tipologia di finanziamento, si avrà un sinistro in caso di perdita del posto di lavoro dell’assicurato (il cliente) o per per sua premorienza.
- contraente – chi stipula la polizza con la compagnia assicurativa. Per cessione del quinto e delega di pagamento questo soggetto coincide con l’istituto di credito erogante (banca o finanziaria). Sarà sua cura pagare alla compagnia il premio assicurativo. Il contraente ha diritto di definire chi sarà l’assicurato e chi il beneficiario.
- assicurato – colui che è garantito dalla polizza. Corrisponde al cedente (per la cessione del quinto) o delegante (per la delega di pagamento) ossia il richiedente del finanziamento (il cliente).
- beneficiario – chi godrà del risarcimento assicurativo in caso di un sinistro. Viene identificato dal contraente della polizza (in questo caso specifico dall’ente erogante) e nei contratti di cessione del quinto e delega di pagamento lo stesso combacia con la finanziaria o banca che erogherà il finanziamento.
- diritto di rivalsa – è il diritto di una compagnia assicurativa di chiedere il risarcimento delle somme versate per la liquidazione di un sinistro, nei casi in cui l’assicurato ne è responsabile.
Per questi prestiti tale somma coincide con l’importo del debito residuo del finanziamento alla data di cessazione del rapporto di lavoro, anticipata dall’assicurazione all’istituto erogante. L’assicurazione si rifarà direttamente sul cliente (assicurato). Questo diritto è concesso alla compagnia per la sola polizza rischio impiego.
Polizza rischio vita e rischio impiego
- La polizza rischio vita servirà al finanziatore per recuperare il debito residuo della cessione del quinto in caso di morte del cliente. L’importo del premio varia in base all’età e al sesso del richiedente.
La compagnia coprirà solo la somma corrispondente al debito residuo alla data dell’avvenuto sinistro, mentre saranno escluse le rate già scadute e non pagate. Queste ricadranno nelle responsabilità degli eredi in caso di accettazione dell’eredità.Al momento della sottoscrizione, il cliente dovrà dichiarare le condizioni del proprio stato di salute. La compagnia, prima di emettere la polizza, potrà richiedere ulteriori approfondimenti, documentazione medica e altro ancora, qualora dall’autocertificazione sottoscritta dall’assicurato (il cliente) emergano elementi critici sul suo “buon stato di salute” o nel caso in cui siano presenti, dagli estratti conti contributivi, rendite per invalidità.
In caso di false dichiarazioni, se il cliente fornisce informazioni non corrette o se fornisce documenti medici alterati o modificati, al fine di eludere ulteriori approfondimenti da parte della compagnia, la polizza stipulata potrà essere nulla, invalidando tutte le garanzie associate e responsabilizzando gli eredi sul risarcimento del debito per avvenuto sinistro.
- La polizza rischio impiego (obbligatoria solo per i dipendenti e logicamente non per i pensionati) tutela l’istituto erogante in caso di mancato rimborso del finanziamento da parte del cliente (assicurato) per licenziamento (qualunque sia la causa). L’assicurazione verserà alla banca o finanziaria la somma equivalente al debito residuo del prestito; la stessa potrà avvalersi del diritto di rivalsa nei confronti del cliente.
La risposta a questa domanda varia da per ogni singolo cliente; solitamente l’ammontare del prestito dipenderà da:
- anni di servizio, anzianità lavorativa
- TFR accantonato
- numero dipendenti
- importo della stipendio o della pensione mensile
Più alto è lo stipendio o la pensione, più importante potrà essere il quinto dello stipendio sostenibile dal richiedente e tutto ciò concorrerà ad aumentare le probabilità di una cessione del credito più elevata.
La risposta è assolutamente sì, anche se ogni posizione potrà avere le sue peculiarità.
Quindi se ti stai domandando: “Se ho una cessione del quinto in corso possono pignorarmi lo stipendio?” La risposta diretta è sì.
Le situazioni in cui puoi trovarti sono due; analizziamo un caso alla volta:
- Il richiedente ha un pignoramento e vuole chiedere una cessione del quinto dello stipendio, ciò sarà possibile, ma la cessione non può eccedere la differenza tra i 2/5 dello stipendio mensile netto e la quota del pignoramento. Un esempio: Mario percepisce 1000 euro di stipendio, pertanto il suo quinto massimo ammonta a 200 euro. La somma fra rata del prestito e pignoramento non può superare i 2/5, quindi 400 euro. Se Mario ha in corso una trattenuta per pignoramento di 300 euro, la rata di quinto massimo che potrà rimborsare ammonterà a 100 euro (pignoramento 300 euro + 100 euro rata del quinto = 400 euro => 2/5).
- Il richiedente ha una cessione in corso e gli viene notificato un pignoramento. In questo caso i pignoramenti sono consentiti solo per la differenza tra la metà dello stipendio e la quota già ceduta al lavoratore.
Se sei in una di queste situazioni e hai delle domande, non esitare a lasciare un tuo commento ed un nostro operatore ti risponderà prontamente in maniera del tutto gratuita.
E’ probabile che la cessione del quinto sia il prestito che ti permetterà di concretizzare i tuoi progetti o di risolvere i tuoi problemi.
Ecco di seguito i vantaggi della cessione del quinto:
- La semplicità: non dovrai specificare l’uso che farai del denaro richiesto perché rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati;
- La comodità: ogni mese non dovrai pensare a nulla, la rata ti sarà detratta direttamente dalla busta paga o dalla pensione e versata direttamente dal tuo datore di lavoro, (o dall’ente pensionistico) alla finanziaria;
- Non devi dare delle garanzie particolari;
- La rata non potrà mai superare il quinto del tuo reddito mensile netto;
- La durata del finanziamento potrà essere allungata fino ad un periodo di 120 mesi, ossia 10 anni;
- Anche se sei un cattivo pagatore, protestato o pignorato puoi ottenere credito e ricevere la liquidità di cui hai bisogno.
La documentazione da fornire per l’istruttoria di una pratica riguardante il quinto dello stipendio o della pensione varia in base alla categoria alla quale appartiene il richiedente che può essere un dipendente pubblico, statale, privato o un pensionato.
Sicuramente saranno essenziali documenti attestanti i dati anagrafici e personali:
- Documento d’Identità valido;
- Codice Fiscale (Tessera Sanitaria);
- Permesso di soggiorno nel caso di richiedente straniero;
- Certificato di appartenenza alla CE se cittadino UE.
Oltre a questi verranno richiesti i documenti che attestino il reddito:
- Ultime buste paga ( per i pensionati i cedolini);
- Cud;
- Certificato di stipendio dal quale si evince: la data di assunzione, la retribuzione netta e lorda, il Tfr maturato ed eventuali pignoramenti o trattenute presenti in busta paga;
- Quota cedibile (se pensionati);
- Il benestare dell’azienda: documento che attesti l’impegno dell’azienda a effettuare mensilmente i pagamenti.
La rata dunque della cessione del quinto sarà obbligo del datore di lavoro versarla alla finanziaria ogni mese.
Se ti stai domandando: “La cessione del quinto quando si può richiedere?” La risposta è: quando vuoi purché tu sia un dipendente a tempo indeterminato o percettore di una pensione (INPS, ex INPDAP).
Con noi di 4Credit fare richiesta è semplice e a reperire la documentazione pensiamo noi facendoti seguire passo passo dai nostri agenti, compila il modulo di richiesta e sarai subito chiamato per un preventivo gratuito.
L’estinzione anticipata della cessione del quinto è un diritto previsto dalla normativa. Il richiedente di questo tipo di finanziamento potrà chiuderlo in qualsiasi momento, anche il giorno dopo la ricezione dei soldi.
Prima di procedere con l’estinzione anticipata del proprio prestito basterà inviare specifica PEC o raccomandata all’istituto finanziario specificando il numero del contratto e i dati dell’intestatario.
L’ente erogante una volta ricevuto la tua richiesta, entro 10 giorni sarà tenuta a consegnarti il conteggio estintivo, cioè un documento che conterrà la somma da versare a chiusura del debito e il codice iban sul quale fare il versamento.
L’estinzione anticipata prevede il pagamento di una penale?
Dipende dal contratto stipulato con la società finanziaria. La riforma del credito al consumo stabilisce però che il pagamento di una penale, se prevista, viene calcolata solo per importi superiori ai 10 mila euro e potrà essere massimo dell’1% del capitale residuo.
Hai bisogno di liquidità ed essendo pignorato o segnalato come cattivo pagatore sai che l’unica opzione è rinnovare la trattenuta del quinto che hai in corso.
Innanzitutto per rinnovare o rinegoziare la cessione del quinto basta semplicemente rispettare dei parametri:
- Aver rimborsato i 2/5 cioè il 40% delle rate previste dal contratto.
- Se la durata del finanziamento è inferiore ai 5 anni, cioè di 60 mesi, è possibile il rinnovo della cessione del quinto ante termine, ma a condizione che il nuovo finanziamento sia stipulato con durata non inferiore a 10 anni.
Nel caso in cui questo finanziamento non è rinnovabile, qualora la tua azienda lo preveda, puoi considerare la delega di pagamento, cioè un secondo quinto trattenuto dallo stipendio (prestito concesso solo ai dipendenti). Per saperne di più su quest’argomento leggi anche la pagina dedicata alla Delega di Pagamento.
Il finanziamento con cessione del quinto, al pari di ogni altro tipo di prestito, è regolamentato dalla normativa e da Banca D’Italia.
Di seguito solo alcuni punti stabiliti dalla legge relativi a ciò che un contratto deve contenere:
- Tasso di interesse
- Il numero delle rate
- la scadenza del contratto
- l’importo delle rate (che sarà fisso)
- L’ammontare del finanziamento
- Tutti costi accessori (esempio spese di istruttoria o polizze assicurative), inclusi gli oneri da sostenere in caso di mora
- Il TAEG
- L’importo e la causale degli oneri esclusi dal calcolo del TAEG
- Le eventuali garanzie richieste
- Le polizze assicurative
Consapevole di come dovrà essere il tuo contratto di cessione del quinto puoi affrontare questa scelta con maggiore serenità.
Per ottenere la cessione del quinto quanto tempo ci vuole? Una risposta uguale per tutte le pratiche non esiste.
Per conoscere le tempistiche è utile capire qual è l’iter di un contratto di finanziamento:
- Raccolta documentazione – vengono raccolti tutti i documenti anagrafici e di reddito che devono essere forniti sia del richiedente, sia dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico
- Delibera Pratica – la pratica verrà deliberata ovvero approvata
- Notifica contratto di finanziamento all’ente pagatore
- Rilascio dell’atto di benestare
- Emissione della polizza
- Liquidazione del prestito
Chiariti i passaggi che ti porteranno ad ottenere il credito richiesto, puoi ben capire che i tempi possono variare da un minimo di 2 settimane fino ad un massimo di 4 settimane o più.
Un ruolo determinante è dato da quanto impiegherà il tuo datore di lavoro o l’ente pensionistico, a fornire i documenti che verranno richiesti.
Dopo la firma del contratto il cliente potrà richiedere un anticipo della somma che verrà erogata, dato che per il perfezionamento della pratica potrà aspettare dai 5 ai 15 giorni.
La cessione del quinto è possibile richiederla oltre i 70 anni di età purché a scadenza del finanziamento il richiedente non abbia più di 85 anni.
Per i dipendenti ed i pensionati bisogna rispettare il reddito minimo di sussistenza. Decurtata la rata del prestito, al cliente dovrà rimanere un reddito minimo di 502 euro.
Se si tratta di un licenziamento, il datore di lavoro verserà alla banca o finanziaria il TFR maturato. Se questo non sarà sufficiente ad estinguere il debito, potrà intervenire l’assicurazione (nei casi previsti da contratto) oppure la società finanziaria notificherà al nuovo datore di lavoro l’impegno a proseguire la restituzione delle rate per conto del cliente, fino a saldo del debito pregresso.
Giunto qui vorrai capire la cessione del quinto come si calcola dato che sarà direttamente trattenuta dalla tua busta paga. A quanto ammonterà l’eventuale rata?
Nel calcolo bisogna tenere in considerazione alcuni semplici parametri; in linea generale la procedura è la seguente:
- Calcolare il proprio stipendio netto mensile. Nel calcolo ovviamente andranno detratti eventuali somme relative ad assegni familiari, straordinari o premi retribuzione che sono degli extra alla retribuzione base.
- Bisogna moltiplicare lo stipendio netto ottenuto per le mensilità percepite, siano esse 13 o 14 come previsto da contratto.
- Il risultato ottenuto dovrà essere diviso per 12
- E come ultima procedura basterà dividere per 5 ed ottenere il tetto massimo della rata.
E’ ovvio che la procedura sopra elencata non è quella definitiva; nella simulazione di cessione del quinto il documento di riferimento, dal quale calcolare la rata massima rimborsabile, è il certificato di stipendio (per i dipendenti) o la quota cedibile (per i pensionati).
42 commenti su “Cessione del Quinto: scopri la migliore offerta!”
Veramente non lo so ho provato con alcune agenzie e sono rimasto molto deluso io lavoro con amplia ex pavimentale e rame dell’autostrada . a inditerminato. Con 2000 dipendente e passa Niente da fare mi sento preso in giro a quanto pare usate quasi la stessa pubblicità il che non fido piu dì nessuno questo il mio personale sfogo : ho chiesto perché tutto sto tempo avendo ricevuto tuttala documentazione risposta:?sul certificato di stipendio non specificato lo stipendio e sulla busta paga risulta la cassa edile:: signore la mia perplessità nasce nel momento in cui uno confonde la cassa edile con la cassa integrazione primo.: secondo io non sono impiegato che tu poi vdere sul certificato di stipendio la mia mensilità.:! Io sono operaio che e molto diverso sul certificato di stipendio che l’azienda vedi scritto nome cognome data assunzione e tipologia del contratto e la tariffa oraria fine ripeto a dire che il mio e un sfogo personale relativo alle delusioni subite da persone incompetente
Amor buongiorno,
lei ha fatto richiesta anche tramite la nostra società?
Buongiorno, vorrei chiedere la cessione del quinto lavoro in un azienda privata con 4 dipendenti posso richiederlo siamo una SAS
Buongiorno Anna,
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Grazie
Salve, molto spesso mi sono imbattuto in finanziarie che in un primo momento avevano dato la fattibilità,poi dopo mi avevano detto che non si poteva fare perché l’azienda,dove lavoro,non era assumibile dall’assicurazione,volevo sapere se voi prima di dare la fattibilità fate controllare l’azienda dall’assicurazione che deve stipulare la polizza,grazie
Giuseppe buongiorno,
assolutamente si, è la prima cosa che verifichiamo.